Prevenzione primaria nei pazienti con diabete di tipo 2: Aspirina a basso dosaggio non riduce il rischio di eventi cardiovascolari


Precedenti studi hanno esamintao gli effetti dell’Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) a basso dosaggio nella prevenzione primaria degli eventi cardiovascolari, ma non nei pazienti con diabete mellito di tipo 2.

Lo studio JPAD ( Japanese Primary Prevention of Atherosclerosis With Aspirin for Diabetes ) ha esaminato l’efficacia di Acido Acetilsalicilico a basso dosaggio nella prevenzione primaria degli eventi aterosclerotici nei pazienti affetti da diabete di tipo 2.

Lo studio, condotto dal 2002 al 2008, ha arruolato 2.539 pazienti affetti da diabete di tipo 2 senza una storia di malattia aterosclerotica.

Il periodo osservazionale è stato di 4.37 anni.

I pazienti sono stati asseganti al trattamento con Acido Acetilsalicilico a basso dosaggio ( 81 o 100 mg/die ) o al gruppo non-Aspirina.

Gli endpoint priamri erano rappresentati da eventi aterosclerotici, tra cui cardiopatia ischemica fatale o non-fatale, ictus fatale o non-fatale e malattia arteriosa periferica.
Gli endpoint secondari comprendevano ciascun endpoint primario e combinazioni di endpoint primari, così come la morte per qualsiasi causa.

Si sono presentati 154 eventi aterosclerotici: 68 nel gruppo Aspirina ( 13.6 per 1000 persone-anno ) ( hazard ratio, HR=0.80; p=0.16 ).
L’endpoint cambinato di eventi coronarici fatali e di eventi cerebrovascolari fatali è stato raggiunto in 1 paziente ( ictus ) nel gruppo Aspirina e da 10 pazienti ( 5 infarti miocardici fatali e 5 ictus fatali ) nel gruppo non-Aspirina ( HR=0.10; p=0.0037 ).

Un totale di 34 pazienti nel gruppo Aspirina sono morti per cause generali ( HR=0.90; p=0.67 ).

Non è stata riscontrata nessuna differenza tra i due gruppi riguardo al composito di ictus emorragico e di significativo sanguinamento gastrointestinale.

In conclusione, tra i pazienti con diabete di tipo 2, l’Acido Acetilsalicilico a basso dosaggio, nella prevenzione primaria, non riduce il rischio di eventi cardiovascolari. ( Xagena2008 )

Ogawa H et al, JAMA 2008; Early release article Cardio2008 Farma2008 Endo2008


Indietro

Altri articoli

Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


Sebbene il colesterolo da lipoproteine ​​a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...


Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...


Gli effetti dell'Acido Bempedoico ( Nilemdo ) sugli esiti cardiovascolari nei pazienti intolleranti alle statine senza un precedente evento cardiovascolare...


L'infiammazione e l'iperlipidemia contribuiscono congiuntamente alla malattia aterotrombotica. Tuttavia, quando le persone sono trattate con una terapia intensiva con statine, i...


Studi clinici randomizzati hanno dimostrato che, rispetto al placebo, gli inibitori SGLT2 ( co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 ) e...


Non è chiaro se il Clortalidone ( Igroton ) sia superiore all'Idroclorotiazide ( Esidrex ) nella prevenzione di eventi avversi...


I fattori di rischio cardiovascolare dell'infanzia predicono la malattia cardiovascolare subclinica dell'adulto, ma i collegamenti con gli eventi clinici non...


L'inquinamento dell'aria ambientale è stato ampiamente collegato alla morbilità e alla mortalità per ictus. Tuttavia, i suoi effetti sulla traiettoria...


Gli studi hanno dimostrato un'associazione tra singole misure di troponina ad alta sensibilità ( hsTn ) e futuri eventi cardiovascolari...